Sta prendendo forma l’idea di un taglio dei tassi di interesse nell’Eurozona in due settimane, mentre l’inflazione armonizzata in Germania rimane stabile, raggiungendo il 2,4% su base annua.
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Questo mese, l’inflazione in Germania non è aumentata di una virgola, il che potrebbe suggerire un taglio dei tassi da parte della Banca Centrale Europea a dicembre.
In Germania, la più grande economia europea, la crescita dei prezzi al consumo si è mantenuta al 2,4% su base annua, al di sotto del consenso di Bloomberg del 2,6%. Per quanto riguarda il tasso di inflazione annuale della Germania, è aumentato leggermente a novembre ma è rimasto al di sotto delle aspettative degli economisti.
La tendenza disinflazionistica rimane intatta.
Secondo i dati dell’Ufficio federale di statistica, l’inflazione tedesca nel mese di novembre è rimasta stagnante al ritmo annuale, ma da un mese all’altro si è comunque contratta.
L’Ufficio federale di statistica ha riferito giovedì che i prezzi al consumo sono aumentati del 2,2% su base annua a novembre, rispetto al 2,0% di ottobre, ma leggermente al di sotto delle previsioni del 2,3%. Su base mensile, l’indice dei prezzi al consumo (CPI) è diminuito dello 0,2%, segnando il calo mensile maggiore da novembre 2023.
I prezzi dell’energia hanno continuato a esercitare pressioni al ribasso sul paniere delle famiglie, diminuendo del 3,7% su base annua a novembre, pur mostrando un calo più lento rispetto al calo del 5,5% su base annua di ottobre.
Tuttavia, il costo dei servizi ha continuato a esercitare pressioni al rialzo, con l’inflazione dei servizi rimasta stabile al 4% su base annua.
Si prevede che l’inflazione core, che esclude componenti volatili come alimentari ed energia, sia salita al 3,0% su base annua a novembre dal 2,9% di ottobre, raggiungendo il livello più alto da maggio.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), utilizzato per i confronti a livello dell’area euro, è rimasto stabile al 2,4% su base annua, al di sotto dell’aumento previsto del 2,6%.
I dati mensili sull’inflazione armonizzata hanno mostrato un forte calo dello 0,7%, la più grande contrazione dei prezzi al consumo armonizzati in Germania nell’ultimo anno e più marcata del previsto calo dello 0,5%.
Reazioni del mercato
I dati sull’inflazione provenienti dalla Germania hanno avuto un impatto immediato minimo sui mercati finanziari durante una sessione di negoziazione tranquilla mentre i mercati statunitensi sono rimasti chiusi per la festività del Ringraziamento.
I rendimenti dei Bund sono scesi di 2 punti base al 2,14%, estendendo la serie di perdite a sei sessioni consecutive e raggiungendo livelli visti l’ultima volta all’inizio di ottobre 2023. Negli ultimi giorni, gli investitori si sono rivolti ai titoli di stato tedeschi come rifugio sicuro tra le preoccupazioni per un rallentamento economico e disagi causati dai dazi statunitensi.
L’indice tedesco DAX è salito dello 0,5%, riprendendosi da un calo di due giorni.
Tra i titoli più performanti del DAX figurano Airbus (+3,6%), Daimler Truck Holding AG (+2,6%) e RWE (+2,1%). I peggiori risultati sono Fresenius Medical Care (-1,9%) e Symrise (-1,1%).
Anche l’indice Euro Stoxx 50 ha guadagnato lo 0,5%, sostenuto dalla buona performance di ASML Holding NV, che ha guadagnato il 3,1%, e delle banche europee. Guadagni notevoli includono Banco Sabadell (+1,2%), ING Groep (+1,1%) e Deutsche Bank (+1%).