Il presidente eletto Donald Trump ha annunciato nella notte tra venerdì e sabato la nomina di Scott Bessent, miliardario e gestore di hedge fund, a Segretario del Tesoro. Questa nomina deve essere confermata dal Senato degli Stati Uniti.
“Scott è molto rispettato come uno dei più importanti investitori internazionali e strateghi geopolitici ed economici del mondo. La sua storia è uno dei sogni americani”, ha detto Trump. “Scott sosterrà le mie politiche per aumentare la competitività americana, porre fine agli squilibri commerciali e alle pratiche sleali e creare un’economia orientata alla crescita, anche attraverso il nostro futuro dominio energetico globale”, ha aggiunto.
Bessent, 62 anni, che ha consigliato Trump sulla politica economica durante la sua campagna, è il fondatore dell'hedge fund Key Square Capital Management. In precedenza, ha ricoperto il ruolo di chief investment officer presso Soros Fund Management, un fondo creato dal donatore democratico George Soros. Nel suo nuovo ruolo, supervisionerà un ampio portafoglio che comprende il commercio internazionale, la tassazione, la regolamentazione finanziaria e le sanzioni statunitensi.
Particolarmente attivo durante la campagna di Trump, Bessent ha organizzato una raccolta fondi in South Carolina durante le primarie, mentre Trump era ancora in competizione con Nikki Haley. La sua visione economica tenta di conciliare il tradizionale conservatorismo del libero mercato con il populismo di Trump. Ha difeso in particolare l’uso dei dazi, lo strumento economico preferito da Trump, considerandoli come una leva di negoziazione commerciale e una fonte di entrate per il governo.
Per quanto riguarda la politica internazionale, Bessent sarà responsabile della gestione delle sanzioni, in particolare quelle rivolte alla Russia per la sua invasione dell’Ucraina. In un’intervista al Financial Times di ottobre, ha definito le tariffe una minaccia “massimalista” che potrebbe essere ridotta nei negoziati con i partner commerciali. Ha inoltre negato qualsiasi intenzione di svalutare il dollaro americano sotto l’amministrazione Trump.