Il calo dell’8% della produzione di plastica nel continente lo scorso anno può essere spiegato con l’aumento delle importazioni di plastica più economica, prodotta in particolare in Asia con “standard ambientali meno rigorosi”, sottolinea lunedì 18 novembre l’organizzazione Plastics Europe.
Le buone notizie possono nascondere cattive notizie. Nel 2023, l’Europa ha prodotto meno plastica vergine rispetto al 2022, riferisce l’organizzazione Plastics Europe in un comunicato stampa pubblicato lunedì 18 novembre. L’anno scorso, i 27 paesi dell’Unione Europea, il Regno Unito, la Norvegia e la Svizzera hanno prodotto complessivamente 54 milioni di tonnellate di plastica vergine, con una diminuzione dell’8,3% rispetto all’anno precedente. Questa è anche la prima volta che il continente produce meno plastica riciclata rispetto all’anno precedente, -7,8% in meno rispetto al 2022.
“Questi dati contrastano con la produzione globale di plastica, che dal canto suo è aumentata del 3,4% lo scorso anno”ha sottolineato l’organizzazione professionale, che riunisce un centinaio di aziende che producono oltre il 90% di tutti i polimeri in Europa. Si specifica inoltre che la quota dell’Europa nel mercato globale della produzione di plastica è diminuita nel periodo, raggiungendo il 12%, rispetto al 14% nel 2022.
A prima vista, questa tendenza può sembrare una buona notizia. Ma è spiegato da “l’improvviso aumento delle importazioni” resine plastiche molto più economiche che in Europa, “provenienti da regioni dove gli standard ambientali sono meno severi”come in Asia. Il continente importa anche dagli Stati Uniti, dove il prezzo dell’energia è molto più basso.
“L’Europa è diventata per la prima volta importatrice netta di resine plastiche in volume nel 2022 e di prodotti finiti in plastica dal 2021”sintetizza il testo.
L’industria europea “minacciata”
Perché allo stesso tempo, tra il 2020 e il 2023, le esportazioni europee di resine plastiche sono diminuite del 25,4%. “Questo cambiamento minaccia la sostenibilità” dell’industria della plastica, che oggi impiega “più di 1,5 milioni di persone in 51.700 aziende”aggiunge Plastics Europe, mentre nel 2023 l’industria ha generato più di 365 miliardi di euro di fatturato nell’UE.
L’Europa resta tuttavia la regione del mondo dove la quota di plastica “circolare”, cioè riciclata o di origine biologica, è più alta, con il 14,8% della produzione locale. A pochi giorni dall’apertura dei negoziati ONU a Busan, in Corea del Sud, per concludere un trattato internazionale sull’eliminazione dell’inquinamento causato dalla plastica, Plastics Europe ritiene che “L’erosione della competitività europea minaccia la transizione del nostro settore verso la circolarità”.
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