Davanti alla Borsa di New York è appeso un cartello stradale che indica Wall Street
di Claude Chendjou
Si prevede che Wall Street crollerà venerdì tra i timori di un rallentamento del ritmo di riduzione dei tassi di interesse negli Stati Uniti, mentre i mercati azionari europei faticano a trovare una direzione chiara a metà sessione, con gli investitori che continuano a valutare le implicazioni di una politica protezionistica. politica da parte del presidente eletto americano.
I futures sull'indice di New York segnalano un'apertura di Wall Street in ribasso dello 0,41% per il Dow Jones, dello 0,54% per lo Standard & Poor's 500 e dello 0,79% per il Nasdaq. A Parigi, intorno alle 12:00 GMT, il CAC 40 ha perso lo 0,17% a 7.299,03 punti. A Francoforte il Dax ha perso lo 0,12%. A Londra il FTSE ha guadagnato lo 0,06%, grazie al comparto delle risorse di base.
L'indice paneuropeo FTSEurofirst 300 ha perso lo 0,45%, l'EuroStoxx 50 della zona euro lo 0,40% e lo Stoxx 600 lo 0,46%.
Nel complesso della settimana, in questa fase il CAC è sceso dello 0,51% e lo Stoxx 600 dello 0,38%.
Negli Stati Uniti, il trend dovrebbe essere frenato dal presidente della Federal Reserve americana (Fed), Jerome Powell, che giovedì ha dichiarato che non è necessario che l'istituto tagli frettolosamente i tassi d'interesse. Jerome Powell cita una forte crescita economica, un mercato del lavoro solido e un’inflazione ancora al di sopra dell’obiettivo del 2%.
I nuovi indicatori economici negli Stati Uniti, che saranno pubblicati questo pomeriggio, potrebbero confermare o dissipare i timori che la Fed rallenterà il ritmo del suo allentamento monetario il prossimo anno rispetto a quanto precedentemente previsto.
In Europa, il sentiment del mercato è indebolito soprattutto dai titoli sanitari in seguito alla nomina di Robert F. Kennedy Jr, una figura anti-vaccini, a capo del Dipartimento della Salute nella futura amministrazione di Donald Trump.
L'indice sanitario dello Stoxx 600 è sceso del 2,2% con GSK, Biontech e Sanofi scesi dal 2,90% al 9,78%. VALORI DA SEGUIRE A WALL STREET
Gli specialisti di vaccini come BioNTech, Moderna, Pfizer e Novavax sono scesi prima dell'immissione sul mercato dallo 0,4% a oltre il 2%, in seguito all'annunciata nomina di Robert F. Kennedy Jr.
I giganti della nuova tecnologia come Nvidia Apple Alphabet sono scesi dallo 0,5% all'1% nelle negoziazioni pre-mercato in reazione ai commenti del presidente della Fed sul ritmo dei tagli dei tassi.
VALORI IN EUROPA
Vallourec sale del 7,79% dopo che il produttore francese di tubi d'acciaio ha annunciato venerdì che pagherà il suo primo dividendo in 10 anni dopo aver ulteriormente ridotto il suo debito e completato un piano di ristrutturazione finanziaria. Il gruppo ha inoltre confermato i propri obiettivi annuali. Generali prende il 4,61%, il primo assicuratore italiano ha chiuso i nove mesi con un utile superiore alle stime, nonostante una perdita di 930 milioni a causa di catastrofi naturali.
Nel settore delle fusioni e acquisizioni, il produttore farmaceutico tedesco Evotec è salito del 17,27% dopo aver ricevuto un'offerta dall'americana Halozyme Therapeutics che lo valutava circa due miliardi di euro.
TASSI I rendimenti obbligazionari della zona euro variano poco venerdì dopo i commenti del presidente della Federal Reserve americana.
Il rendimento del Bund tedesco a 10 anni, il punto di riferimento per la zona euro, è praticamente invariato al 2,346% e dovrebbe chiudere la seconda settimana consecutiva su un livello stabile su base settimanale. Il mercato del debito della zona euro ha faticato a trovare una direzione dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni americane all’inizio di questo mese.
Negli Stati Uniti, il rendimento dei titoli del Tesoro decennali è aumentato leggermente, di 1,6 punti base, al 4,4355%. Ma il divario con il rendimento a due anni, in rialzo di 2,6 punti base, a 4,3202%, continua a ridursi.
Uno scenario bear flattener, in cui i tassi di interesse a breve termine aumentano più rapidamente dei tassi di interesse a lungo termine, riflette la prospettiva secondo cui la Fed potrebbe prendersi il suo tempo tagliando i tassi, spingendo i rendimenti più in alto a breve termine.
CAMBI Il dollaro dovrebbe registrare venerdì il maggior rialzo settimanale da oltre un mese, sostenuto dalle aspettative di minori tagli dei tassi da parte della Fed e dalla prospettiva di un'accelerazione dell'inflazione negli Stati Uniti alla luce della politica di Donald Trump intende perseguire.
Il dollaro, che questa settimana ha guadagnato quasi l'1,8%, resta intorno ai 106 punti rispetto al paniere delle valute di riferimento.
L'euro si è però ripreso leggermente venerdì, a 1,0578 dollari (+0,46%). Si prevede che la moneta unica europea mostrerà un calo settimanale dell'1,4%. Ha perso terreno sei volte nelle ultime sette settimane.
La sterlina britannica è avanzata dello 0,24% a 1,2693 dollari, ma si prevede che registrerà il suo più grande calo settimanale da gennaio 2023 nell'intera settimana, con una perdita di circa il 2%.
Nelle criptovalute, il bitcoin è tornato sotto la soglia dei 90.000 dollari grazie alle prese di profitto dopo i suoi recenti record.
OLIO
Venerdì i prezzi del petrolio sono scesi e si sono diretti verso una perdita settimanale, a causa delle preoccupazioni per un calo della domanda cinese e delle nuove prospettive sui tassi di interesse da parte della Federal Reserve americana.
Il Brent ha perso lo 0,54% a 72,15 dollari al barile e il greggio leggero americano (West Texas Intermediate, WTI) è sceso dello 0,49% a 68,35 dollari.
Nel complesso della settimana, il Brent dovrebbe scendere del 3% e il WTI quasi del 4%.
(Scritto da Claude Chendjou, a cura di Blandine Hénault)