Pubblicato il 13 novembre 2024 alle 07:18. / Modificato il 13 novembre 2024 alle 09:04.
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Inquinare meno è una “buona notizia” ma le energie green stanno assorbendo soprattutto la crescita del Regno di Mezzo
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Anche la Cina, la fabbrica del mondo, aspirerebbe a diventare una potenza energetica
Questa è la transizione ecologica di tutti i superlativi. Quella senza la quale gli sforzi degli altri Paesi sarebbero vani. È anche quello che riusciamo meno a definire, perché distante, colossale e difficile da misurare per mancanza di dati attendibili. La Cina sta trasformando il suo mix energetico a una velocità vertiginosa, soprattutto da quando questo stato ha annunciato nel 2020 di puntare alla neutralità del carbonio entro il 2060. L’affascinante fabbrica del mondo è sia il buono che il cattivo studioso del clima. Domina la corsa all’energia pulita, ma è anche il più grande emettitore di gas serra.
La settimana scorsa la Cina ha annunciato la costruzione di un gigantesco impianto fotovoltaico, eolico e a carbone nei suoi territori desertici orientali – queste vaste distese sono spesso utilizzate a questo scopo – per fornire elettricità all’equivalente della metà del consumo svizzero. Pochi giorni prima era stata inaugurata l’ennesima linea ad alta tensione, tra le regioni settentrionali e Pechino.
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