Con l’avvicinarsi della COP29, che avrà inizio lunedì 11 novembre a Baku, l’ombra di Donald Trump già incombe sulla conferenza. Il futuro presidente degli Stati Uniti, che ha ritirato il suo Paese dall'accordo di Parigi durante il suo primo mandato, sarà inevitabilmente al centro delle discussioni, anche se non sarà presente. La 29esima conferenza sul clima delle Nazioni Unite si terrà in Azerbaigian, appena sei giorni dopo le elezioni presidenziali americane.
La squadra di transizione di Trump sta già preparando gli ordini esecutivi per ritirare nuovamente gli Stati Uniti dall'accordo di Parigi New York Times. Il ritiro sarebbe accompagnato da una serie di misure controverse, come la riduzione delle aree protette, la revoca delle moratorie su nuovi progetti di trivellazione e estrazione mineraria e la fine del divieto di nuovi terminali di esportazione di gas naturale. Inoltre, Trump potrebbe annullare una deroga che consente a stati come la California di adottare standard antinquinamento più severi. Alcuni membri del suo team stanno addirittura pensando di spostare la sede dell’Environmental Protection Agency (EPA) fuori Washington, mentre Donald Trump ha promesso di trivellare a tutti i costi (“drill, baby, drill”).
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Queste misure ricordano quelle del suo primo mandato, quando Trump definì il cambiamento climatico una “bufala” e ritirò gli Stati Uniti dall’accordo di Parigi nel 2017, decisione ribaltata. […] Per saperne di più