Berna vuole che Ginevra paghi per la sicurezza diplomatica

Berna vuole che Ginevra paghi per la sicurezza diplomatica
Berna vuole che Ginevra paghi per la sicurezza diplomatica
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La Confederazione punta a risparmiare diversi miliardi a partire dal 2026. Diverse strade portano a Ginevra. Mentre i fondi federali per il Museo della Croce Rossa sono minacciati, la “Tribune de Genève” riporta un’altra volontà: tagliare le spese per la sicurezza diplomatica. Concretamente il gruppo di esperti del Dipartimento federale delle finanze propone di sospendere i finanziamenti alla brigata di sicurezza diplomatica. Il guadagno derivante da una misura del genere è stimato a un milione di franchi.

Gli esperti giudicano che il gruppo diplomatico della polizia di Ginevra non esercita “funzioni di sicurezza imperative”. Il suo ruolo è quello di coordinare le azioni della polizia ordinaria con le esigenze delle missioni permanenti, delle organizzazioni internazionali e di altre conferenze. Interrogata dalla “Tribune de Genève”, la consigliera di Stato Carole-Anne Kast ritiene che si tratti di “un vero scandalo. Garantire la sicurezza è un obbligo degli Stati ospitanti ai sensi del diritto internazionale.

Oltre alla riduzione prevista delle dimensioni del Museo della Croce Rossa e della sicurezza, Berna pensa anche di ridurre del 4,7% il budget della Fondazione per le costruzioni delle organizzazioni internazionali (Fipoi).


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