Parigi: in rosso, penalizzata dal calo del lusso – 11/08/2024 alle 10:47

Parigi: in rosso, penalizzata dal calo del lusso – 11/08/2024 alle 10:47
Parigi: in rosso, penalizzata dal calo del lusso – 11/08/2024 alle 10:47
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(CercleFinance.com) – La Borsa di Parigi ha perso questa mattina quasi lo 0,5%, intorno ai 7.390 punti, penalizzata dal calo del settore del lusso con -5% per Kering, -2,6% per Hermès e addirittura -2,5% per LVMH.

Come previsto, ieri sera la Fed ha ridotto il tasso di interesse principale di un quarto di punto, il secondo taglio in meno di due mesi, evitando di fornire troppi indizi sulle sue intenzioni per i prossimi anni.

I suoi membri, tuttavia, hanno deciso all’unanimità di ridurre il tasso di riferimento principale, citando l’inflazione controllata che tende al 2% e la necessità di prevenire i rischi di rallentamento della crescita, anche se questa “procede a un ritmo sostenuto” dopo la loro ammissione.

“Il mio scenario di base resta la continuazione di un taglio dei tassi di 25 punti stabilito dal comitato al termine delle prossime riunioni fino al raggiungimento di un tasso neutrale, situato intorno al 3%, durante la “prossima estate”, ha commentato Michael Brown, stratega di Pepe.

Di conseguenza, il rally rialzista è continuato ieri sera a Wall Street, con una nuova valanga di record assoluti, in particolare per il Nasdaq Composite che si avvicina sempre più alla soglia psicologica dei 20.000 punti.

I mercati azionari internazionali dovrebbero quindi mantenere lo slancio degli ultimi giorni, nato dalla vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane.

Dal punto di vista degli analisti, la dinamica favorevole di Wall Street dovrebbe riprendere, soprattutto nella prospettiva di una tassazione più vantaggiosa per le imprese americane.

“A nostro avviso, il secondo mandato di Trump sarà caratterizzato da tagli alle imposte sulle imprese, deregolamentazione del settore tecnologico, implementazione di tariffe destinate a stimolare il settore industriale americano e reshoring, nonché politiche di sostegno alle criptovalute”, sottolinea Yan Taw Boon, manager presso Neuberger Berman.

Dopo aver espresso l’intenzione di Donald Trump di imporre una regolamentazione più flessibile e leggera al settore, bitcoin ha stabilito ieri sera un nuovo record sopra i 76.000 dollari e alcuni lo vedono già raggiungere la soglia dei 100.000 dollari nel prossimo futuro.

Anche il fatto che l’indice S&P 500, l’indice di riferimento per i manager americani, sia vicino al livello storico di 6.000 punti dovrebbe incoraggiare gli investitori a considerare una nuova impennata al rialzo nel breve termine.

La giornata si preannuncia invece piuttosto tranquilla dal punto di vista degli indicatori, anche se nel pomeriggio gli investitori prenderanno nota dell’indice sulla fiducia dei consumatori del Michigan.

Considerando la situazione occupazionale che resta solida oltre Atlantico, l’inflazione che tende a moderarsi e gli indici dei mercati azionari che si muovono a livelli record, il morale delle famiglie americane dovrebbe logicamente rimanere ben orientato.

Nel comparto obbligazionario, i T-Bond statunitensi a 10 anni sono scesi di 4 punti, al 4,29%, mentre i Bund tedeschi della stessa scadenza sono scesi al 2,38%.

A Londra il barile di Brent si è attestato sotto i 75 dollari, mentre l’euro ha perso lo 0,2% contro il biglietto verde, a 1,078 dollari/E.

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