Di fronte al Palais Brongniart, ex Borsa di Parigi, è visibile l’insegna “Place de la Bourse”.
di Claude Chendjou
Venerdì si prevede un rialzo dei principali mercati azionari europei sulla scia di Wall Street, con l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti e la riduzione dei tassi di riferimento da parte della Federal Reserve americana che probabilmente continueranno ad alimentare l’entusiasmo degli investitori.
Secondo le prime indicazioni disponibili, il CAC 40 parigino dovrebbe guadagnare lo 0,23% in apertura. Il Dax di Francoforte potrebbe avanzare dello 0,20%, mentre il FTSE 100 di Londra dovrebbe guadagnare lo 0,23%. L’indice EuroStoxx 50 dovrebbe aumentare dello 0,19% e lo Stoxx 600 dello 0,16%.
I mercati americani sono a livelli record dopo la vittoria di mercoledì di Donald Trump che ha promesso tagli fiscali e deregolamentazione dell’economia, misure considerate favorevoli alle imprese.
La Fed, da parte sua, come previsto, giovedì ha abbassato i tassi di riferimento di 25 punti base e ha suggerito che il ciclo di allentamento monetario avviato da settembre sarebbe continuato, il che sostiene gli asset rischiosi.
In effetti, i rendimenti dei titoli del Tesoro USA hanno toccato nuovi minimi nelle prime ore di negoziazione in Asia venerdì, mantenendo il dollaro sotto pressione dopo il forte calo di giovedì, con il biglietto verde sceso al minimo di sei settimane a fronte di un paniere di riferimento. valute.
Per l’ultima seduta della settimana, in assenza di nuovi catalizzatori, oltre ai risultati aziendali, l’euforia dei mercati azionari dovrebbe continuare.
UNA WALL STREET
Giovedì la Borsa di New York ha chiuso in rialzo, ad eccezione del Dow Jones, ancora sostenuto dalla vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane, mentre il taglio dei tassi della Federal Reserve (Fed) ha causato un calo dei rendimenti degli obbligazionisti.
L’indice Dow Jones ha chiuso stabile, erodendo 0,59 punti a 43.729,34 punti. Il calo di Goldman Sachs e JPMorgan dopo i grandi guadagni di mercoledì ha pesato sull’indice. Il più ampio Standard & Poor’s 500 ha guadagnato 44,06 punti, o lo 0,74%, a 5.973,10 punti. Il Nasdaq Composite è avanzato di 285,99 punti, ovvero dell’1,51%, a 19.269.459 punti.
In termini di valori, Warner Bros Discovery balza dell’11,8% dopo aver pubblicato dati molto migliori del previsto, che hanno sostenuto il settore delle comunicazioni, la migliore performance settoriale dell’indice S&P 500.
IN ASIA
Alla Borsa di Tokyo, con l’avvicinarsi della chiusura, l’indice Nikkei avanza dello 0,37% a 39.526,19 punti, trainato da grandi titoli come SoftBank Group (+2,46%) e Fast Retailing (+1,17%). Il più ampio indice Topix rosicchia lo 0,05% a 2.745,03 punti.
L’indice MSCI, che riunisce i titoli azionari dell’Asia e del Pacifico (Giappone escluso), si avvia verso un guadagno settimanale del 3,1% dopo aver recuperato rapidamente dal calo iniziale la sera delle elezioni americane. L’esito di queste elezioni aveva sollevato preoccupazioni su una possibile guerra commerciale, in particolare con la Cina.
In Cina, lo Shanghai SSE Composite è sceso dello 0,10% e il CSI 300 dello 0,41%. Gli indici, in rialzo di oltre il 5% nell’intera settimana, sono tuttavia sul punto di registrare la loro migliore performance settimanale in un mese, dopo la riunione del Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo (APN).
VALORI DA SEGUIRE IN EUROPA:
CAMBI/TASSI
Venerdì il dollaro è cresciuto dello 0,11% rispetto a un paniere di valute di riferimento, sulla buona strada per chiudere l’intera settimana in verde.
L’euro è sceso dello 0,27%, a 1,0775 dollari.
La sterlina è stata scambiata a 1,2963 dollari (-0,18%) il giorno dopo il taglio del tasso di 25 punti base da parte della Banca d’Inghilterra (BoE).
Venerdì il rendimento dei titoli del Tesoro USA decennali è rimasto stabile al 4,339%, dopo il calo di 8,9 punti base del giorno prima in seguito alla decisione della Fed.
OLIO
Venerdì il mercato petrolifero è crollato poiché è diminuito il rischio che l’uragano Rafael nel Golfo del Messico incida in modo significativo sulla produzione di petrolio e gas degli Stati Uniti.
Il Brent è sceso dello 0,52% a 75,23 dollari al barile e il greggio leggero americano (West Texas Intermediate, WTI) dello 0,64% a 71,9 dollari.
Giovedì i due indici di riferimento erano aumentati di quasi l’1% e potrebbero chiudere l’intera settimana con guadagni rispettivamente del 3,1% e del 4,1%.
(Scritto da Claude Chendjou, a cura di Kate Entringer)