Le barriere doganali promesse da Donald Trump costituiranno sicuramente “una sfida” per le esportazioni svizzere. Tuttavia, Rahul Sahgal, direttore della Camera di commercio americano-svizzera, propone diversi fattori che consentono di “mettere in prospettiva” le loro conseguenze.
Come va vista l’elezione di Donald Trump dal punto di vista dell’economia svizzera? Intervistato giovedì a La Matinale, Rahul Sahgal, direttore della Camera di commercio americano-svizzera, si è detto piuttosto ottimista – “anche se non sarà tutto facile” – riguardo alla futura collaborazione tra i due Paesi, come avrebbe ottimista in caso di elezione di Kamala Harris “perché il mercato americano sta andando bene e perché Donald Trump si sta impossessando di un’economia in crescita, certamente con delle sfide”.
>> Seguito delle elezioni presidenziali americane: Dopo il trionfo di Donald Trump, inizia una nuova era di incertezza negli Stati Uniti e nel mondo
Secondo lui, negli Stati Uniti gli affari delle aziende svizzere continueranno come avviene ormai da 30 anni. “Siamo riusciti ad aumentare le nostre esportazioni verso gli Stati Uniti, abbiamo continuato a investire negli Stati Uniti e le aziende americane hanno continuato a investire in Svizzera e a creare posti di lavoro in Svizzera”.
Improbabili barriere doganali universali
Donald Trump, tuttavia, durante la sua campagna elettorale ha dichiarato che, se tornasse alla Casa Bianca, metterebbe barriere doganali su tutte le importazioni. Potrebbero aggirarsi intorno al 60% per i prodotti cinesi e dal 10 al 20% per quelli provenienti da altri Paesi.
I prodotti svizzeri esportati negli Stati Uniti, principale destinazione di questi prodotti con quasi 57 miliardi di franchi all’anno, potrebbero essere direttamente colpiti. Ma questo effetto dovrebbe rimanere limitato, ritiene Rahul Sahgal.
Egli “non pensa che Donald Trump imporrà barriere doganali universali” su tutti i prodotti e per tutti i Paesi. Perché “questo aumenterebbe chiaramente l’inflazione” negli Stati Uniti, che è già elevata. Tuttavia, il presidente eletto ha promesso di abbassarlo in caso di vittoria e questo è uno dei motivi del suo successo elettorale.
Rahul Sahgal ritiene inoltre che il fatto che la Svizzera non faccia parte dell’Unione europea potrebbe essere un vantaggio, perché significa che può essere trattata diversamente e che si possono negoziare separatamente, a differenza dell’UE, che è una zona con barriere doganali uniformi.
Operazioni economiche simili
Inoltre, sul piano economico, la Svizzera e gli Stati Uniti sono piuttosto vicini: liberalismo, interventismo limitato, tassazione moderata. E gli Stati Uniti, come la Svizzera, sono Paesi federali, che lasciano molto potere ai Cantoni da un lato e agli Stati dall’altro, osserva l’esperto.
D’altronde, precisa, la Svizzera non ha barriere doganali, tranne che per l’agricoltura, mentre Donald Trump propone di applicarle a tutti i prodotti.
Contenuto esterno
Questo contenuto esterno non può essere visualizzato perché potrebbe raccogliere dati personali. Per visualizzare questo contenuto è necessario autorizzare la categoria Livelli di servizi.
Accettare Maggiori informazioni
Commenti raccolti da Pietro Bugnon
Articolo web: Julie Marty