L'HCFP è presieduto da Pierre Moscovici, primo presidente della Corte dei conti. A Tolosa, il 16 ottobre 2024. (AFP/LIOL BONAVENTURA)
Mercoledì 6 novembre verrà presentato al Consiglio dei Ministri il disegno di legge finanziaria di fine gestione (PLFG).
Slogan: evitare un altro “grande slittamento” dei conti pubblici. Mercoledì 6 novembre, il Consiglio superiore delle finanze pubbliche (HCFP) ha invitato il governo a farlo
mantenere “ipotesi prudenti” nei suoi testi finanziari.
L'HCFP formula questa raccomandazione nel suo parere sul
Il disegno di legge finanziaria di fine gestione (PLFG) presentato mercoledì al Consiglio dei ministri,
che fissa gli aggiustamenti di bilancio da apportare alla fine dell’anno.
L'HCFP ritiene che l'ipotesi di crescita dell'1,1% per quest'anno che appare lì “resta realistica”, che un'inflazione media del 2,1% è “anche realistica”, sebbene “un po' alta”, mentre ora è ben al di sotto del 2% su base annua. valutare. La previsione di un deficit pubblico al 6,1% del Pil nel 2024 “resta plausibile”. Ma l’HCFP rileva che quest’ultima, stimata al 4,4% nella legge finanziaria 2024 (PLF), ha registrato
“un grave slittamento”, dovuto a previsioni iniziali di entrate eccessivamente ottimistiche.
La Francia è il terzo paese più indebitato della zona euro
Questi sono ora attesi a 1.250,7 miliardi di euro invece dei 1.292,2 miliardi del PLF,
“un gap di 41,5 miliardi di euro”,
rileva l'Alto Consiglio. Il PLFG comprende anche
15 miliardi di euro di spesa aggiuntiva
: quelli dello Stato vengono rivisti leggermente al ribasso, ma quelli della Previdenza Sociale aumentano di 3,5 miliardi di euro, e, soprattutto, quelli degli enti locali aumentano di 13,4 miliardi di euro . Questo “mostra
la necessità,
presentare una traiettoria affidabile della finanza pubblica, mantenere ipotesi prudenti nei testi finanziari, in particolare in termini di previsione delle entrate o moderazione delle spese degli enti locali”, rileva l'HCFP, presieduto da Pierre Moscovici, primo presidente della Corte dei conti.
Per il Consiglio superiore, “la traiettoria del piano strutturale e di bilancio a medio termine” (PSMT) presentato in ottobre, che prevede il ritorno del deficit pubblico al di sotto del 3% del Pil nel 2029 invece che nel 2027 fino ad allora, è
“un riferimento più rilevante”.
Ma si rammarica di non aver ottenuto tutti gli elementi “per apprezzarne il realismo”. Infine, sottolinea l’aumento del debito di 2,9 punti quest’anno, al 112,8% del Pil, e invita la Francia a
rispettare il PSMT per “non vedere la sua posizione continuare a erodersi all’interno della zona euro”,
di cui è il terzo paese più indebitato dietro Grecia e Italia.