I sindacati delle ferrovie SNCF hanno indetto una giornata di sciopero giovedì 21 novembre, un mese prima delle vacanze di Natale.
Tutti i sindacati della SNCF hanno indetto martedì uno sciopero di 24 ore per giovedì 21 novembre, dopo un incontro con la direzione del gruppo ferroviario per discutere dello smantellamento di Fret SNCF e dell'apertura alla concorrenza. In un comunicato stampa intitolato “È giunta l'ora del conflitto alla SNCF”, i CGT-Cheminots, Unsa-Ferroviaire, Sud-Rail e i CFDT-Cheminots avvertono che questa giornata di sciopero è “un ultimatum” prima che “un movimento più lungo e sciopero più forte a dicembre” se il governo e la SNCF non risponderanno alle loro richieste.
All'indomani dell'annuncio dello smantellamento della Fret SNCF, colpita da un procedimento avviato dalla Commissione Europea per aiuti pubblici illegali, i ferrovieri hanno deciso di alzare la voce. I sindacati denunciano non solo “la liquidazione di Fret SNCF” ma anche “la privatizzazione delle attività TER, Transilien e Intercités” nonché “lo scioglimento di SNCF Réseau” a seguito dell'apertura alla concorrenza.
“Atto 2 della controriforma ferroviaria del 2018”
A metà dicembre, i primi ferrovieri di SNCF Voyageurs saranno trasferiti nelle filiali SNCF, create per rispondere ai bandi TER lanciati dalle regioni che hanno deciso di aprire alla concorrenza la propria rete ferroviaria. “È proprio l’unità del gruppo pubblico unificato che l’amministratore delegato della SNCF, in prima linea, fa esplodere con la sua strategia di dumping sociale e di redditività finanziaria illimitata”, denunciano i sindacati. Temono soprattutto la perdita delle prestazioni sociali durante questi trasferimenti alle filiali.
Per loro si tratta dell'”atto 2 della controriforma ferroviaria del 2018″ che ha trasformato la SNCF in cinque società per azioni per preparare l'apertura alla concorrenza e rimuovere lo status di ferroviere che garantisce alcuni vantaggi.
“Quella che andiamo a lanciare è anche una risposta sindacale contro questo governo illegittimo”, notano anche le organizzazioni sindacali, sperando di influenzare le scelte del ministro dei Trasporti.
Il ministro dei Trasporti “può abbandonare il suo piano 'Car express' per il 2025 e dedicarsi al servizio ferroviario pubblico e al suo finanziamento”, si ironizza nel comunicato, riferendosi al desiderio di François Durovray di sviluppare gli autobus interurbani. Per evitare uno sciopero a dicembre, poco prima delle vacanze di Natale, i sindacati chiedono “la fine del processo di discontinuità di SNCF Freight”, la “fine del processo sussidiario TER, Transilien e Intercités” e una “legge di programma pluriennale per la modernizzazione del sistema ferroviario.