Tasse cinesi sul cognac: l'ultima occasione del viaggio del ministro del Commercio estero

Tasse cinesi sul cognac: l'ultima occasione del viaggio del ministro del Commercio estero
Tasse cinesi sul cognac: l'ultima occasione del viaggio del ministro del Commercio estero
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“La Francia non vuole entrare in un confronto totalmente sterile con la Cina”

Il settore interprofessionale del cognac si considera “sacrificato” dal governo francese, che ha sostenuto con fermezza l’imposizione da parte dell’UE di dazi doganali aggiuntivi sulle auto elettriche importate dalla Cina – confermato definitivamente questa settimana da Bruxelles. In risposta a questa misura, che considera protezionistica, la Cina minaccia di tassare eccessivamente i brandy europei, di cui il cognac rappresenta il 95%. Da metà ottobre ha già richiesto agli importatori di depositare un deposito presso la dogana cinese. La sola Cina rappresenta il 25% delle esportazioni di cognac.

Sophie Primas parteciperà in particolare alla China International Import Fair (CIIE) di Shanghai, un importante evento economico annuale in Cina. La Francia avrà lo status di ospite d'onore di questa fiera e avrà un totale di circa 130 aziende presenti. Parigi, tuttavia, desidera adottare un tono equilibrato durante questa visita ministeriale. La Francia non vuole avere “un semplice posizionamento offensivo” ed “entrare in un confronto totalmente sterile con la Cina”, indica la fonte diplomatica. “Non dobbiamo dimenticare che abbiamo un gran numero di aziende francesi che dipendono dal mercato cinese […] Non si tratta di non evidenziarli, di non ascoltarli”, sottolineiamo.

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