Standard and Poor’s abbassa il rating della Francia

Standard and Poor’s abbassa il rating della Francia
Standard and Poor’s abbassa il rating della Francia
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AA / Parigi / Ümit Dönmez

Standard & Poor’s (S&P) ha deciso questo venerdì di declassare il rating della Francia, portandolo da “AA” a “AA-”. Questa decisione arriva nove giorni prima delle elezioni europee, il che aggiunge ulteriore pressione al governo francese.

In una dichiarazione, l’agenzia ha spiegato che il deficit di bilancio della Francia nel 2023 è stato significativamente più alto del previsto, con proiezioni che suggeriscono che raggiungerà il 3,5% del prodotto interno lordo (PIL) nel 2027. “Le finanze pubbliche francesi sono soggette a incertezza”, ha detto S&P. avvisato per diversi mesi.

Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Bruno Le Maire, ha reagito a Le Parisien, sottolineando che questo deterioramento non ha in alcun modo alterato la sua “determinazione” a risanare le finanze pubbliche. Ha cercato di minimizzare l’impatto confrontando la nuova valutazione con un leggero calo da “18 a 17 su 20”. “Il nostro debito trova facilmente acquirenti sui mercati. La Francia mantiene una firma di alta qualità”, ha assicurato.

Thomas Cazenave, ministro dei Conti pubblici, ha dichiarato su X che questa revisione della nota non fa altro che confermare la necessità di proseguire gli sforzi per risanare le finanze pubbliche. Critiche sono emerse invece dall’opposizione. Il presidente della Commissione Finanze, Éric Coquerel (LFI) ha affermato che questo peggioramento non cambierà nulla sul piano economico e finanziario, ma ha messo in guardia contro i possibili tagli di bilancio giustificati da questa decisione. Éric Ciotti, presidente dei repubblicani (LR), dal canto suo ha criticato la gestione delle finanze pubbliche da parte dell’attuale governo.

A febbraio il governo francese ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per l’anno in corso, dall’1,4% all’1%, un valore più vicino alle stime degli economisti. Successivamente ha cancellato per decreto 10 miliardi di euro di stanziamenti di bilancio. A marzo, l’Esecutivo ha constatato entrate ben inferiori alle aspettative per l’anno precedente, facendo scendere il deficit pubblico al 5,5% del prodotto interno lordo (PIL), rispetto a una previsione del 4,9%. Di conseguenza, ha annunciato ulteriori tagli di 10 miliardi di euro, previsti nel disegno di legge di fine anno.

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