Anche se il governo ha rinviato l’aumento delle pensioni previsto per gennaio 2025, alcuni pensionati vedranno comunque aumentare il proprio reddito.
I tagli al bilancio decisi dal governo non risparmiano i pensionati. Mentre 17 milioni di pensionati affiliati al sistema generale avrebbero visto aumentare la loro pensione di vecchiaia il 1° gennaio 2025, l’esecutivo ha scelto di rinviare questo aumento al 1° luglio successivo. Questo blocco temporaneo dell'aumento delle pensioni priva così milioni di pensionati dell'aumento del reddito.
All'inizio di ogni anno, infatti, le pensioni di vecchiaia vengono normalmente rivalutate in base al livello di inflazione registrato l'anno precedente. Poiché secondo l'INSEE tra gennaio e dicembre 2024 il tasso di inflazione dovrebbe attestarsi in media all'1,8%, i pensionati avrebbero potuto vedere la loro pensione aumentare dell'1,8%. Concretamente, un anziano che percepisce una pensione di anzianità di 1.470 euro netti, ovvero l'importo medio delle pensioni di anzianità in Francia, avrebbe dovuto guadagnare 26 euro in più al mese.
Tuttavia, molti pensionati non dovranno aspettare fino a luglio per vedere un aumento del proprio reddito. Per loro, infatti, la retribuzione aumenterà dal 1° gennaio 2025, come previsto. Questo annuncio del governo ha ricevuto scarsa copertura mediatica, sebbene riguardi circa 801.000 pensionati. Questi vedranno infatti aumentare i loro pagamenti mensili dell'1,8%.
Si tratta dei pensionati che beneficiano dell'assegno di solidarietà per gli anziani (ASPA) e dell'assegno minimo di vecchiaia (ASV). Queste indennità sono destinate agli anziani più poveri. Sebbene non si tratti di una pensione di vecchiaia in senso stretto, queste prestazioni sociali costituiscono, per le persone che ne beneficiano, la maggior parte del loro reddito.
Se queste prestazioni sociali vengono rivalutate dell'1,8%, è perché, come le pensioni di anzianità, tutte le prestazioni sociali vengono rivalutate ogni anno in base al tasso di inflazione registrato l'anno precedente. Così, il Reddito di Solidarietà Attiva (RSA), l'Assistenza abitativa personalizzata (APL) o il Bonus di attività aumenteranno dell'1,8% nel 2025. L'ASPA e l'ASV non fanno eccezione a questa regola.
Tenendo conto della rivalutazione dell'1,8% di tutte le prestazioni sociali prevista per il 2025, l'importo medio dell'Aspa dovrebbe quindi attestarsi intorno ai 520 euro, mentre quello dell'Asv sarà intorno ai 425 euro. I beneficiari di queste indennità manterranno quindi il loro aumento alla data consueta, indipendentemente dalla decisione finale del Parlamento relativa al rinvio generale degli adeguamenti. Questa situazione crea di fatto un sistema a due velocità nell'adeguamento delle pensioni per l'anno 2025. riflettendo complessi compromessi tra vincoli di bilancio e protezione dei più vulnerabili. La proposta del governo continua a essere dibattuta, mentre il testo dovrà ancora essere esaminato dai parlamentari.