(AOF) – In ribasso nelle due sedute precedenti, Spie ha ceduto il 5,75% a 32,80 euro dopo una pubblicazione trimestrale deludente. Lo specialista in servizi multitecnici nei settori dell’energia e delle comunicazioni ha registrato, per il periodo luglio-settembre 2024, una crescita dell’1,7% su base annua nei dati organici della sua produzione, a 2,43 miliardi di euro. Ha raggiunto il picco del 5,4% nel secondo trimestre e del 6,2% nel primo trimestre, mentre il mercato puntava al 2,9%.
“La crescita ha dovuto affrontare un confronto molto impegnativo, ma ha rallentato più del previsto in tutte le divisioni, in parte a causa della gradualità dei progetti, del calo dell’inflazione e della normalizzazione delle tendenze dell’attività”, spiega Jefferies.
Il gruppo ha indicato che prevede una continua crescita organica della sua produzione per l’anno finanziario in corso, ma a un ritmo inferiore rispetto al 2023.
Spie ha inoltre rivisto al rialzo le sue previsioni sull’Ebita per il 2024. Quest’anno questo indicatore dovrebbe ora essere “almeno al 7,1%”, mentre i manager in precedenza avevano previsto che fosse “almeno al 7%”.
AOF – SCOPRI DI PIÙ
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Punti chiave
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– Primo fornitore europeo di servizi multitecnici per l’energia e le comunicazioni, creato nel 1900;
– Fatturato di 8,7 miliardi di euro realizzato in Germania ed Europa centrale (37%), Francia (35%) ed Europa nord-occidentale (21% nei Paesi Bassi davanti alla Scandinavia), poi attività petrolifere, gas e nucleare;
– Ambizione basata su 3 pilastri: crescita esterna dinamica e in rapida crescita, ricorrenza dei ricavi forniti dal monitoraggio del ciclo delle installazioni dei clienti, complementarità di soluzioni focalizzate sulla transizione energetica e digitale e implementate in 4 mercati strategici: città “intelligenti”, energia, edifici e servizi alle industrie “efficienti” e connessi;
– Capitale frazionato escludendo la famiglia Peugeot (5,1%), i dipendenti (7,4%), i dirigenti (1,8%) e BPIFrance (5,5%), Gauthier Louette amministratore delegato del consiglio di 11 amministratori.
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Sfide
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– Agilità del modello di business:
– resistenza ai cicli economici attraverso:
– quota ricorrente delle attività di manutenzione sui ricavi (75%),
– diversità della clientela: 36% nelle smart city, 25% nell’energia, 22% nel settore immobiliare e 17% nei servizi industriali,
– capacità di imporre prezzi e selettività nella scelta dei contratti,
– know-how nell’integrazione delle acquisizioni, focalizzato sulla Germania all’inizio del 2024,
– innovazione: focalizzata sull’elaborazione dati per edifici, applicazioni di realtà aumentata (MAINTiv per gli apparati), piattaforme di ipervisione, ecc., e genera circa 4 miliardi di euro di ricavi;
– Strategia ambientale 2025:
– Riduzione del 25% dell’impronta carbonica delle attività (vs 2019) e del 67% di quella dei fornitori,
– aumentare al 70% la quota di prodotti venduti che contribuiscono alla mitigazione dei disturbi climatici e al 50% quella di prodotti idonei alla tassonomia (46% nel 2022),
– Il 67% degli acquisti da fornitori riducono la propria impronta di carbonio,
– strategia di rifinanziamento con indicizzazione su 4 criteri ESG;
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Rafforzamento del debito netto di bilancio di 2,5 miliardi di euro con un effetto leva di 1,2, autofinanziamento gratuito di 427 milioni di euro.
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Sfide
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– Attività disciplinata dalla normativa europea e supportata da piani di risanamento favorevoli alle infrastrutture energetiche e informatiche;
– Dopo l’attività dinamica di inizio anno, aspettative per il 2024 di continua crescita dei ricavi (inferiori rispetto al 2023, anno record) e del margine operativo;
– Piano 2022-25: crescita dei ricavi del 4% annuo e margine operativo del 6,7%;
– Dividendo 2023 di 0,83 euro e mantenimento di un tasso di distribuzione del 40% nel 2024.