Zurigo (awp) – Nei primi nove mesi dell’anno Sika, azienda chimica specializzata in costruzioni e adesivi, ha realizzato un fatturato di 8,91 miliardi di franchi svizzeri, corrispondente ad una crescita del 5,5%, ovvero del 9,1% nelle valute locali. La situazione economica è rimasta difficile nella regione Asia/Pacifico, dove i ricavi sono diminuiti di mezzo punto percentuale a 1,91 miliardi.
L’accelerazione del fatturato del 5,7% nella zona Europa, Medio Oriente e Africa a 3,88 miliardi di franchi svizzeri e soprattutto quella del 9,4% nelle Americhe, a 3,13 miliardi, hanno più che compensato questo leggero calo organico nei mercati orientali.
Dal lato dei prodotti, la vivacità del core business delle costruzioni – con un aumento dei ricavi del 7,6% a 7,62 miliardi – eclissa facilmente la contrazione del 5,1% a 1,30 miliardi delle vendite di adesivi e sigillanti industriali.
L’aumento della redditività ha superato quello dei ricavi, con il margine operativo prima degli oneri per interessi, imposte, ammortamenti (Ebitda) in aumento di 1,3 punti percentuali al 19,1%. Il relativo risultato è quindi balzato del 13,2% a 1,7 miliardi di franchi svizzeri, mentre l’utile netto è salito di un buon trimestre a 922,6 milioni, secondo un rapporto pubblicato venerdì.
Quasi conforme
La raffica di cifre non riesce in qualche modo a cogliere il consenso dell’agenzia AWP, che si trova ancora al fondo dell’intervallo di proiezione.
Il management rinnova le sue ambizioni per l’intero anno finanziario. La crescita delle vendite in valuta locale dovrebbe essere compresa tra il 6% e il 9% e l’Ebitda dovrebbe mostrare un “aumento più che proporzionale”.
La crescita prevista nel breve termine si allinea quindi perfettamente con la roadmap per il 2028, che prevede per questa data un margine operativo lordo compreso tra il 20 e il 23%.
Gli analisti ammettono a malincuore di aver commesso un errore di ottimismo e per la maggior parte mantengono le loro raccomandazioni di acquisto delle azioni Sika. “Se qualcuno ritiene che il turbinio di cifre sia un po’ leggero, noi non condividiamo questo punto di vista”, afferma Pascal Laager di Berenberg.
Zana Mamelli, di Baader Helvea, sottolinea che gran parte della crescita si basa sulle acquisizioni effettuate, ma ritiene che la modesta performance del titolo dall’inizio dell’anno abbia ormai assorbito la sua valutazione allora eccessiva.
L’indice Sika ha chiuso la seduta alla Borsa svizzera in ribasso dello 0,36% a 247,10 franchi svizzeri, dopo aver visitato entrambi i lati della bilancia e in uno SMI leggermente in rialzo dello 0,09%.
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