Il governo Barnier svela il suo progetto

Il governo Barnier svela il suo progetto
Il governo Barnier svela il suo progetto
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Presentato con oltre una settimana di ritardo rispetto al previsto, il progetto di bilancio prevede di realizzare due terzi dello sforzo previsto, ovvero circa 40 miliardi di euro, grazie a riduzioni di spesa, e l’ultimo terzo attraverso la leva fiscale, per un volume di quasi 20 miliardi di euro.

“Chiederemo ai francesi uno sforzo di 60 miliardi di euro, voglio che questo sforzo sia giusto ed equamente distribuito”, ha dichiarato il primo ministro Michel Barnier prima della presentazione del progetto.

Riconosce tuttavia che “si tratta di un bilancio perfettibile” che ha dovuto costruire “in due settimane”, mentre le elezioni legislative si sono tradotte in un’Assemblea nazionale eterogenea all’inizio di luglio, una situazione senza precedenti che ha ritardato la nomina del suo governo .

Tra le misure faro dei testi di bilancio, presentati al Consiglio dei ministri, c’è un contributo “eccezionale” sui redditi alti che dovrebbe essere applicato nel prossimo triennio con l’ambizione di avere un ritorno di 2 miliardi di euro nel 2025.

Le grandi imprese con un fatturato superiore al miliardo di euro dovrebbero pagare un supplemento eccezionale sui loro profitti.

I testi di bilancio prevedono inoltre l’eliminazione di 4.030 posti di insegnamento per l’anno 2025, nonché l’aumento dell’imposta sull’elettricità, denominata TICFE, oltre il suo livello prima dello scudo tariffario attuato tra il 2022 e il 2024, verso “a oscillano intorno ai 50 euro per MWh”, rispetto ai 32,44 euro pre-crisi.

Il governo sta anche valutando la possibilità di abbassare il tetto utilizzato per calcolare le indennità giornaliere per le assenze per malattia, oltre a inasprire la sanzione automobilistica, che penalizza l’acquisto di auto che emettono più gas serra, mentre i contributi dei datori di lavoro dovrebbero essere aumentati di 4 miliardi di euro anno.

Prima della presentazione della legge finanziaria, il presidente del Consiglio superiore delle finanze pubbliche, Pierre Moscovici, ha avvertito che le previsioni del nuovo governo francese “restano un po’ ottimistiche”, riferendosi alla sua intenzione di ridurre il deficit pubblico del 6 . Dall’1% del Pil (atteso quest’anno) al 5% dal 2025, per poi tornare sotto il 3% nel 2029, limite imposto dalle regole europee.

“C’è un rischio elevato che grava sul raggiungimento di questa traiettoria”, ha avvertito, sottolineando in particolare la “dimensione relativamente senza precedenti” dei risparmi previsti per il prossimo anno.

La Francia ha ottenuto da Bruxelles una scadenza fino al 31 ottobre per presentare la sua traiettoria pluriennale delle finanze pubbliche. Inizialmente era previsto per il 20 settembre.

L’esame del disegno di legge finanziaria in Parlamento inizierà il 21 ottobre per un dibattito che si preannuncia già acceso, vista la situazione politica senza precedenti in Francia, risultante dalle ultime elezioni legislative dello scorso luglio che non hanno mancato di raggiungere una netta maggioranza nell’Assemblea nazionale e ritardò la nomina del primo ministro e la formazione del suo governo.

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