Ad Amsterdam, Gilead vuole riarmare il sistema immunitario per combattere il cancro

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Modificazione genetica di cellule di un malato di cancro, presso la fabbrica farmaceutica Kite, Amsterdam, novembre 2021. Galaad

Questo pomeriggio di settembre una squadra è impegnata nell’area spedizioni della fabbrica farmaceutica Kite, situata ad Amsterdam, vicino all’aeroporto di Schiphol. Con cautela, un dipendente si muove intorno a un piccolo contenitore blu su ruote, a spedizioniere seccola cui silhouette ricorda stranamente quella del robot R2-D2 Guerre stellari. All’interno: una busta congelata da 67 ml riempita con Cellule “riprogrammate” e accuratamente circondate da azoto liquido per garantire una rigorosa conservazione a -180 gradi. Tra poche ore volerà in Francia per curare un paziente affetto da recidiva di cancro.

Il destinatario di questo prezioso trattamento non è un paziente scelto a caso. Si tratta dello stesso paziente a cui appartengono le cellule contenute nella piccola busta congelata. Una sorta di ritorno al mittente. Con una differenza importante: i linfociti T, queste cellule essenziali per innescare una risposta immunitaria, sono stati sapientemente riarmati per trasformarsi in soldati che sterminano il cancro.

Da qui la loro visita ad Amsterdam, dove Kite, filiale del laboratorio americano Gilead, dispone dal 2020 di uno stabilimento dedicato alla produzione di questi trattamenti all’avanguardia. “Abbiamo investito 185 milioni di euro per installare questa fabbrica che serve l’intero continente europeo”spiega Pierre Sinet, direttore medico della terapia cellulare presso Gilead in Francia. In passato, le cellule dei pazienti venivano inviate negli Stati Uniti. “Questo ci ha fatto risparmiare una settimana nel processo di produzione. Ogni giorno conta perché i pazienti sono molto malati e non possono aspettare”continua.

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Il laboratorio americano è uno dei pochi al mondo a produrre questo tipo di terapia cellulare, considerata da molti medici una delle soluzioni più promettenti contro il cancro. Perché questa tecnologia è ancora agli inizi. La prima terapia CAR-T, Kymriah, lanciata dalla svizzera Novartis per il trattamento della leucemia acuta infantile, è stata approvata nell’agosto 2017. Da allora, solo altri cinque trattamenti, tutti mirati ai tumori del sangue, e due dei quali commercializzati da Gilead (Yescarta e Tecartus), hanno aderito al mercato.

Meccanica complessa

Se questi prodotti suscitano l’entusiasmo della professione medica, è perché offrono, grazie ad un’unica infusione effettuata in meno di trenta minuti, un’inaspettata possibilità di remissione per pazienti spesso condannati, quando vengono prima indicate la chemioterapia o l’immunoterapia il trattamento di prima linea o di seconda linea ha fallito. Nel linfoma diffuso a grandi cellule B, uno dei tumori del sangue per cui Yescarta è approvato, circa la metà dei pazienti è ancora in remissione quattro anni dopo. Questa efficacia ha anche un prezzo: effetti collaterali talvolta gravi durante le prime settimane, che possono richiedere il ricovero in terapia intensiva.

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