L’Europa chiude in verde prima dei “minuti” della Fed – 09/10/2024 alle 18:39

L’Europa chiude in verde prima dei “minuti” della Fed – 09/10/2024 alle 18:39
L’Europa chiude in verde prima dei “minuti” della Fed – 09/10/2024 alle 18:39
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Indice DAX tedesco alla Borsa di Francoforte

di Claude Chendjou

Mercoledì i mercati azionari europei hanno chiuso in rialzo e anche Wall Street è rimasta in verde a metà seduta, con l’indice S&P 500 che ha toccato un record, in un movimento di ottimismo prima della pubblicazione del verbale dell’ultima riunione della Reserve American Federal governo (Fed).

A Parigi, il CAC 40 ha chiuso in rialzo dello 0,52% a 7.560,09 punti. Il britannico Footsie è avanzato dello 0,65% e il tedesco Dax ha guadagnato l’1%.

L’indice EuroStoxx 50 è salito dello 0,68%, il FTSEurofirst 300 dello 0,65% e lo Stoxx 600 dello 0,66%.

In chiusura in Europa, il Dow Jones ha guadagnato lo 0,88% dopo aver raggiunto un livello senza precedenti a 5.790,43 punti. Lo Standard & Poor’s 500 avanza dello 0,61% e il Nasdaq dello 0,51%.

La maggior parte dei principali settori dell’S&P 500 sono in verde, con l’industria (+0,86%) in testa ai rialzi.

Gli investitori, sulla difensiva dalla pubblicazione del rapporto mensile sull’occupazione americana venerdì, sembrano fare un cauto ritorno agli asset rischiosi in vista dei “verbali” della riunione della Fed del 17 e 18 settembre che saranno pubblicati alle 18:00 GMT.

Ben Laidler, responsabile della strategia azionaria presso Bradesco BBI, ha detto di aspettarsi un rapporto rassicurante dalla riunione della Fed, così come l’indice mensile dei prezzi al consumo negli Stati Uniti che sarà pubblicato giovedì.

Gli investitori stanno attualmente scontando un taglio del tasso di 25 punti base da parte della Fed a novembre, mentre la probabilità di una pausa sui costi di finanziamento è considerata bassa, secondo il barometro Fedwatch del CME.

L’andamento positivo di Wall Street si è riflesso in Europa dove gli indici hanno accelerato i guadagni di chiusura, sembrando voltare pagina sui timori legati alle notizie del giorno prima provenienti dalla Cina.

VALORI IN EUROPA

Kering guadagna l’1,54% dopo l’annuncio della nomina di Stefano Cantino ad amministratore delegato di Gucci con effetto dal 1° gennaio 2025.

Renault guadagna il 3,30% grazie ai commenti positivi di Stifel e di altri analisti sul gruppo diamantifero.

Continental avanza del 7,23%, il produttore tedesco di attrezzature ha annunciato di aspettarsi un miglioramento della sua attività automobilistica nel terzo trimestre.

Aixtron crolla del 3,36% dopo che Deutsche Bank ha abbassato la sua raccomandazione da “acquistare” a “mantenere” sul produttore tedesco di semiconduttori.

L’organizzatore britannico di eventi Informa ha guadagnato l’1,82%, sostenuto dalla conferma delle sue prospettive per quest’anno.

CAMBIAMENTI

Il dollaro si è apprezzato dello 0,21% rispetto a un paniere di valute internazionali prima della pubblicazione dei “verbali” della Fed, forse un segno che il mercato non crede più ad un nuovo taglio “aggressivo” dei tassi.

Mercoledì il dollaro neozelandese è sceso ai minimi dal 19 agosto, a 0,60705 dollari, penalizzato dal taglio dei tassi di 50 punti base da parte della banca centrale del paese neozelandese (RBNZ).

L’euro si è deprezzato dello 0,26% a 1,0951 dollari, mentre diversi funzionari della Banca Centrale Europea (BCE) mercoledì si sono espressi a favore di un’ulteriore riduzione dei tassi di riferimento nella zona euro.

La sterlina è scambiata a 1,3093 dollari, in ribasso dello 0,20%.

VALUTARE

I rendimenti obbligazionari nella zona euro hanno faticato a trovare una direzione chiara, alternando rialzi e ribassi, mentre diversi membri della BCE continuano a parlare prima della prossima riunione dell’istituzione, il 17 ottobre.

Il rendimento del Bund tedesco a dieci anni ha chiuso con un guadagno di 1,1 punti base (bps), al 2,57%, dopo essere stato in ribasso per gran parte della seduta. Il tasso a due anni è aumentato di 2,8 bps, al 2,258%.

Il rendimento dei titoli del Tesoro statunitensi a dieci anni è aumentato di 1,4 punti base al 4,0491% alla chiusura delle negoziazioni in Europa.

OLIO

Il mercato del petrolio è in declino con l’aumento delle scorte di greggio negli Stati Uniti la scorsa settimana, secondo i dati dell’Energy Information Administration. Questa notizia ha la precedenza sul rischio di interruzione dell’approvvigionamento legato al conflitto in Medio Oriente e all’uragano Milton negli Stati Uniti.

Il Brent ha perso lo 0,56%, a 76,74 dollari al barile, e il greggio leggero americano (West Texas Intermediate, WTI) ha perso lo 0,35%, a 73,31 dollari.

METALLI

L’oro spot è sceso ancora, per la sesta sessione consecutiva, dello 0,33% a 2.613,37 dollari l’oncia, con un minimo di seduta di 2.605,07 dollari, in un contesto di revisione al ribasso del tasso di allentamento monetario da parte della Fed.

CONTINUA GIOVEDI:

La pubblicazione dell’indice dei prezzi al consumo negli Stati Uniti per il mese di settembre

(Scritto da Claude Chendjou, a cura di Zhifan Liu)

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