AB InBev è un colosso globale ma il gruppo ha mantenuto la propria sede a Lovanio. Di fronte agli impianti di produzione, entriamo in un laboratorio ultraprotetto. È qui, nel centro ricerca e sviluppo, che nascono le birre provenienti da tutto il mondo. Gli esperti del gruppo non ci staccano mai gli occhi di dosso. Non si tratta di fare qualcosa di stupido. “Vi mostro la stanza in cui conserviamo i lieviti che fermentano tutte le birre del gruppo. Solo 4 persone al mondo possono entrare in questa stanza.” Anche Isabelle Seunier, direttrice europea della ricerca e sviluppo, non può entrare qui come vorrebbe. Al suo segnale uno dei 4 inservienti ci fa accedere.
Visivamente, niente di particolarmente impressionante. Un frigorifero gigante a -188 gradi. Ciò che rende il momento davvero speciale è il contenuto. Quando apri il frigorifero, dal serbatoio fuoriesce un gigantesco vapore freddo. Il responsabile del laboratorio di fermentazione ci tira fuori una scatola per 10 – 15 secondi prima di rimetterla dentro. “Il lievito è in tubetti. È un ceppo di lievito utilizzato dai nostri birrifici in tutto il mondo. Grazie a questo sistema di congelamento, siamo sicuri che Stella Artois avrà ancora lo stesso gusto, ad esempio, tra 50 anni”.
