Roche Holding AG: cura per la perdita di peso

Roche Holding AG: cura per la perdita di peso
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Risultati trimestrali contrastanti per il gruppo farmaceutico basilese.

A cambi correnti il ​​fatturato è diminuito del 6% nei primi tre anni. L’erosione delle vendite è minima ma continua da due anni e senza dubbio è in parte legata alla traiettoria del franco svizzero nel periodo; nel corso di questo trimestre, l’effetto cambio ha da solo cancellato tutta la crescita del settore farmaceutico.

La pubblicazione del gruppo sottolinea la crescita della “base aziendale” riconsiderata per l’esplosione dell’attività legata al Covid, così come la performance a cambio costante per difendere un altro bilancio, con una crescita teorica del 7% nel trimestre. Piroetta di comunicazione finanziaria o legittima reinterpretazione dei risultati? Spetta agli investitori scegliere a quale versione attribuire maggiore credibilità.

Quello che è certo è che Roche ha intrapreso una cura dimagrante. Titano della ricerca e sviluppo e peso massimo dell’oncologia, il gruppo svizzero era solito mantenere una pipeline straordinariamente densa. Ma negli ultimi sei mesi, su iniziativa del nuovo direttore generale Thomas Schinecker, un quinto dei programmi di ricerca su nuove molecole è stato abbandonato.

Anche le operazioni di produzione vengono esaminate attentamente. Il mese scorso, Roche ha venduto lo stabilimento di Genentech a Vacaville, in California, a Lonza per 1,2 miliardi di dollari. Complesso, questo programma di ristrutturazione è solo all’inizio; fa parte di un pivot geografico e tecnico per il gruppo, che intende sviluppare nuove capacità produttive nelle terapie geniche.

Nei prossimi mesi Roche dovrebbe ricevere il via libera dall’autorità di regolamentazione per commercializzare i suoi trattamenti contro l’emoglobinuria parossistica notturna e una categoria di tumori al seno. A differenza di Bayer, ad esempio, il gruppo non è gravato da requisiti di scadenza dei brevetti; Ad oggi, il 55% del suo portafoglio di trattamenti commercializzati è ancora considerato innovativo.

Di questi, i franchise Ocrevus, Hemlibra, Tecentriq e Alecensa – per il trattamento della sclerosi multipla, dell’emofilia e del cancro ai polmoni – rappresentano i due terzi delle vendite; l’altro terzo è in gran parte dominato dal trattamento oftalmologico Vabysmo.

Distorsione legata al Covid a parte, nel lungo periodo la performance economica e finanziaria del gruppo resta caratterizzata da una notevole stabilità. Nel pantheon dei grandi gruppi farmaceutici, Roche rimane anche l’istituzione più rispettata in termini di ricerca e sviluppo, nonostante alcuni recenti fallimenti, tra gli altri nella lotta contro il morbo di Alzheimer e l’abbandono del trattamento antiobesità di Carmot, anche se ne ha acquisiti alcuni mesi fa.

Scendendo a un livello minimo di valutazione pari a quindici volte i profitti, la capitalizzazione di mercato del gruppo è tornata a un livello basso che non vedeva dal 2012; nell’ultimo decennio, si è evoluto in media a venti volte i profitti.

Per gli investitori fuori dalla Svizzera, tuttavia, il valore ancora molto elevato del franco compromette l’attrattiva della situazione.

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