SSe Michel Barnier nega qualsiasi convivenza con Emmanuel Macron, è ben diverso con… Gabriel Attal. Questo è esattamente ciò che è stato mostrato martedì 1È Ottobre, la dichiarazione di politica generale del nuovo Primo Ministro. Certamente l’ex commissario europeo ha insistito sulla gravità del momento. Ma ammettendo una rottura netta in termini di politica economica, ha visto di fronte a sé il suo predecessore a Matignon.
Mentre per sette anni l’aumento delle tasse è stato una linea rossa per i macronisti, Michel Barnier ha deciso di ignorarli. Intende quindi chiedere uno “sforzo di tempo limitato” alle grandi aziende e ai “francesi più fortunati”. Se quindi le classi medie dovessero essere risparmiate, per le imprese e i contribuenti interessati i contorni di queste future tasse non sono ancora chiariti. Ma non saranno gli unici a contribuire. Per abbassare questo vertiginoso muro di debito di 3.200 miliardi, Michel Barnier intende anche tagliare la spesa pubblica. Ma ancora una volta, nessun dettaglio sui prossimi tagli. L’unico dettaglio è che questi risparmi rappresenteranno “due terzi” dello sforzo di ripresa e che “particolare attenzione” sarà prestata “ai più fragili. »
Michel Barnier intende chiedere uno “sforzo di tempo limitato” alle grandi aziende e ai “francesi più fortunati”
“Minaccia per l’occupazione”
Una cosa è certa: questo uso della tassazione non incontra affatto il gusto di Gabriel Attal, oggi presidente del gruppo macronista all’Assemblea; il gruppo cardine di questo blocco centrale su cui poggia in equilibrio instabile il governo Barnier. La risposta dell’ex primo ministro al suo successore è stata dura: “Non sosterremo nulla che possa essere fatto a scapito della crescita e del potere d’acquisto. » E per ribadire il concetto: “Anche prendendo di mira solo aziende molto grandi, possiamo minacciare milioni di posti di lavoro. »E insistere: «Sceglieremo il risparmio piuttosto che scegliere le tasse. » Meglio ancora, Gabriel Attal ha espresso le sue idee di risparmio su “indennità giornaliere”, “trasporto medico”, “spese di disoccupazione”… Inoltre non ha esitato a spiegare a Michel Barnier cosa deve fare: “La strategia deve essere la seguente : creare ricchezza attraverso il lavoro, ridurre la spesa, combattere le frodi, adeguare la tassazione e in quest’ordine. »
Michel Barnier non dimentica l’Europa
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Fiducia
E l’economia non sarà l’unica fonte di tensione. Sul fronte della sicurezza e dell’immigrazione, le prossime settimane si preannunciano vivaci anche tra il blocco centrale e la destra repubblicana, base di Michel Barnier. Certamente, questo martedì, il Primo Ministro ha riaffermato il suo attaccamento allo Stato di diritto, riformulando così il suo ministro degli Interni, l’estrema destra Bruno Retailleau. Il quale, domenica, non ha esitato a dichiarare che lo Stato di diritto “non è né intangibile né sacro”.
Anche in questo caso Gabriel Attal non si è lasciato sfuggire. “Possiamo dire parole forti, ma senza isterizzare continuamente”, ha risposto dal palco dell’Assemblea. D’altra parte, sosterrà il proseguimento della costruzione di nuovi gendarmi, la riduzione dei tempi dei processi, il controllo dell’immigrazione e la riapertura della difficile questione della giustizia minorile, in particolare della scusa delle minoranze. Gabriel Attal ha ricordato a Michel Barnier: “La fiducia non si decreta, si costruisce. » Questo promette…