La visita del Papa in Papua Nuova Guinea, una delle “periferie del mondo”
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La visita del Papa in Papua Nuova Guinea, una delle “periferie del mondo”

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Papa Francesco arriverà questo venerdì 6 settembre in Papua Nuova Guinea, un paese di circa 13 milioni di abitanti, il 90% dei quali si dichiara cristiano (25% cattolici, 70% protestanti). Questo paese si trova ad affrontare povertà e violenze ricorrenti, oltre a disastri ambientali. La Chiesa cattolica vuole svolgere un ruolo di pacificazione. Intervista a John Ribat, primo cardinale di Papua Nuova Guinea, creato cardinale da Papa Francesco nel 2016.

Cardinale John Ribat: Visita di Papa Francesco in Papua Nuova Guinea è molto importante, perché sarà la sua prima visita a noi come Papa del nostro tempo. Ci unirà alla Chiesa di Roma. E la sua visita alle periferie è molto importante, così come il suo viaggio a Vanimo. La maggior parte delle volte, quando va in un paese, rimane nella capitale o nelle grandi città. Questa volta, intende visitare Vanimo, questo posto rurale, molto remoto. Visiterà anche i missionari lì, soprattutto argentini, persone del suo paese, che vivono lì.

RFI: Gli ultimi viaggi apostolici risalgono a quelli di Giovanni Paolo II nel 1984 e poi nel 1995. Quali sono state le tappe?

Giovanni Paolo II venne due volte come Papa. La prima volta nel 1984 venne a Port Moresby, ma andò anche a Mount Hagen, dove i missionari polacchi lavoravano in zone molto remote delle montagne.

La seconda volta, nel 1995, fu per la beatificazione del primo martire cattolico che abbiamo avuto qui in Papua Nuova Guinea, Peter To Rot.

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